lunedì 7 novembre 2011

IL PROBLEMA DELLA TRADIZIONE

“Si conosce realmente solo ciò che realmente si sperimenta”:questa affermazione di Massimo Scaligero è di fondamentale importanza se si vuole davvero analizzare con lucidità e serenità il problema della “Tradizione”.La Tradizione è la trasmissione all’Essere Umano dei contenuti Spirituali che provengono dal piano Divino,o,per dirla con Steiner,di ciò che promana dai Mondi Superiori.Parliamo di Tradizione perenne perché perenne è il rapporto dell’Uomo con la Divinità,perenni sono i contenuti morali di tale rapporto,perenne è la tensione dell’uomo verso il piano ad egli superiore.Sono però le modalità che mutano,inevitabilmente seguendo l’evoluzione dell’uomo nelle diverse epoche di civiltà.Sappiamo,anche in virtù della rivelazione del “Maestro dei nuovi tempi”che ad esempio,gli antichi egizi disponevano di forze di veggenza che consentivano loro di beneficiare di un rapporto diretto con la Divinità. Essi in pratica vedevano realmente Ptah,Amon,Ra’,Osiride,Iside,Horus e tutti gli altri Dei componenti il vasto Pantheon della religione egizia.Essi erano in grado di scorgere chiaramente le Forze diverse in cui si parcellizza il principio creatore(Ptah a Menfi,Atum a Tebe)e raffigurate da essi come Dei.Il motivo per cui tali divinità erano spesso zoomorfe(Rà ed Horus falco,Anubis sciacallo,Toth ibis,Sekhmet leonessa etc)va ricercato nel fatto che l’animale,in cui è assente l’organizzazione dell’Io,possiede una fissità,una stabilità,una ripetitività di gesti,reazioni,movimenti,che consente di simboleggiare in modo più adeguato una forza che si vuole raffigurare come perenne.Non sfugge però,agli studiosi della religione egizia che La Divinità Creatrice,il Primo Principio Generatore(diverso nelle varie teologie egizie)non è mai raffigurato come essere zoomorfo.Abbiamo parlato degli egizi ma il discorso potrebbe estendersi ai greci,ai romani,o alle genti dell’Asia e non sarebbe molto diverso.Sappiamo che l’uomo ha perduto gradualmente tale rapporto diretto con il Piano divino,ha smarrito le proprie capacità di veggenza in rapporto ad una discesa sempre maggiore nella materia ed un diventarne sempre più padrone fino a poter intervenire perfino nelle più minute parti dell’atomo.Le scoperte scientifiche,la tecnologia,ha reso l’uomo sempre più distante dai Mondi Superiori ma gli ha fornito la libertà di riconquistare un rapporto cosciente con il Piano Spirituale,partendo dall’unico elemento di cui oggi egli disponga:il proprio pensiero.Il progresso scientifico e tecnologico è figlio di Ahrimane:è consequenziale che le Forze luciferiche  cerchino di controbilanciare tali processi,anche instillando nell’uomo la nostalgia per gli splendori delle passate epoche di civiltà,per l’aureo periodo in cui vive e presenti erano le forze divine nella vita degli uomini:appunto la nostalgia per la “Tradizione perduta”che ravvisiamo in Spengler,in Guenon,in Evola.tale nostalgia ingenera un atteggiamento di resistività ad oltranza,nei confronti della naturale evoluzione delle epoche di civiltà,che porta a crearsi delle barriere che rendono impossibile il reale contatto dell’uomo con il piano Spirituale:l’Uomo Differenziato,di cui parla Evola,diviene un individuo chiuso nella torre d’avorio della”Tradizione”e spesso carico di cinico dispetto nei confronti del”gregge umano”.Val sempre la pena di rileggere(“Zen e Logos”) ciò che Massimo scrive a proposito dei “serpeggiamenti kundalinici”evocati da tale atteggiamento di chiusura,di rivolgimento verso il passato e non di proiezione verso il futuro. Non dissimile è il moto interiore,sempre legato alle forze luciferiche che è alla base del così tragicamente attuale “integralismo islamico”Torniamo però alla frase di Scaligero con cui abbiamo aperto il seguente scritto:Massimo muoveva critiche fortissime ad Evola e Guenon,poiché acutamente osservava che essi avevano sostituito la Tradizione con la dialettica della Tradizione,essendo Essa Medesima un Principio dinamico e non statico che assume modalità diverse in rapporto alla evoluzione del genere umano.Massimo però,non solo conosceva a menadito l’opera di Guenon e quella dell’Evola(oltre che all’opera di Tucci ed a quella di Eliade con cui aveva per anni collaborato nella rivista”East and West)ma conosceva direttamente tali Autori,particolarmente Evola verso cui,in giovane età rivolse la propria attenzione come spiegato  in “dallo Yoga alla Rosacroce”.Massimo aveva direttamente sperimentato le antiche Tecniche spirituali,lo Yoga,la meditazione zen,ottenendo altissimi livelli di realizzazione e comprendendo,per tramite di Rudolf Steiner che il cammino del presente tempo è un altro .Massimo era profondamente cristiano,nel senso più alto e più pieno del termine ma ha scritto(“Rivoluzione,discorso ai giovani) che tre sono i nemici dello Spirito:il cattolicesimo,il marxismo ed il falso esoterismo. Il dare giudizi su opere,autori,tecniche che non si conoscono direttamente è un atteggiamento contrario ai principi della Scienza dello Spirito. Assumere il pensiero di un Maestro,anche il più grande dell’Umanità(questo è ciò che Massimo diceva di Steiner,crediamo che avesse ragione) e farne acriticamente il proprio pensato vuol dire tradire l’insegnamento che Scaligero ha lasciato in dote all’umanità,insegnamento la cui portata sarà compresa pienamente solo tra diversi anni. Parimenti fare della “scolastica scaligeriana”equivale a cadere nella “dialettica della tradizione”di cui sopra,con l’importante notazione che Evola e Guenon erano studiosi seri e rigorosi a differenza di molti facili ed improvvisati “interpreti”del pensiero di Scaligero e con l’ulteriore fondamentale notazione che proprio sulla “scolastica”dell’Opera di Steiner Massimo affermava che si era consumato il tradimento del Dottore. Conoscere ciò di cui si sta parlando è una regola fondamentale per chi pretende di essere un discepolo occulto,altrimenti è meglio tacere. Molti anni fa mi capitò di ascoltare una improvvisata conferenza di un discepolo di Massimo che ad un certo punto cominciò a demolire Jung con affermazioni e considerazioni assolutamente fuori tema ad esempio confondendo in modo evidente le affermazioni di Freud con quelle di Jung. Gli domandai se fosse medico o psicologo,mi rispose di no. Allora domandai se avesse mai letto qualcosa di Jung,ad esempio Psicologia e Alchimia(la filippica verteva anche su temi alchemici con altrettanto evidenti strafalcioni) la risposta stizzita fu”no ma ho sentito Massimo dire che Jung non andava bene”!Questo lo ho sentito dire anche io ma Steiner diceva”non credete a qualcosa solo perché la dico io ma verificatela personalmente”.
Posso affermare che ciò che Massimo ha detto e scritto su Evola e Guenon(che comunque rispettava e stimava,al primo voleva anche molto bene)è esattamente rispondente al vero poiché ho letto praticamente tutto ciò che questi autori hanno scritto altrimenti non ne parlerei. Rabbrividisco quando qualcuno vuole ergersi a custode o interprete dell’insegnamento di Scaligero,quando qualcuno vuol spiegare quale è il modo corretto di fare concentrazione o meditazione o equanimità. Massimo non ha mai fatto parte di associazioni Iniziatiche o Esoteriche strutturate,lasciando liberi tutti di seguire le proprie personali inclinazioni ,spesso legate al proprio individuale karma.Conosco discepoli di Massimo che mantenendo assoluta fedeltà al suo insegnamento recitano allocuzioni agli Dei di Roma ed altri che con altrettanta fedeltà recitano il rosario.Il canone della liberazione del pensiero è applicabile da tutti Cristiani,Pagani,Buddhisti o Mussulmani che siano:Manuale Pratico della meditazione e Tecniche della Concentrazione Interiore sono due libri chiarissimi:non c’è bisogno d’altro se non di fare davvero ciò che in tali testi viene indicato,compreso lo smettere di cercare stampelle su cui appoggiarsi.

Nessun commento:

Posta un commento